Julio Pepe

Prima o poi doveva accadere, 34 partite praticamente senza tournover, esclusa qualcuna. La rosa delle vespe non è corta ma purtroppo per i gialloblè la panchina non è all'altezza dei titolari e Pepe è costretto di Sabato in Sabato a mandare in campo quasi sempre gli stessi 11, cosa che, col tempo, si rivela fatale. Questa partita è proprio frutto della stanchezza accumulata dai giocatori, entrati in campo spenti e usciti ancora più stanchi. Peggiore in campo il giovane Sega Keita, a sorpresa schierato in posizione di esterno sinistro, non ha reso a dovere, anzi, ha deluso ed anche parecchio. La partita comincia a Vicenza sotto un lieve sole, ed un vento molto freddo. Sono i padroni di casa a rendersi subito pericoloso intorno al 20' con Elvis Abrruscato che scarta Boschker, che lo mette giù, l'arbitro fischia calcio di rigore ed ammonisce il portiere ex Twente. Dal dischetto Negro, ex Nocerina e bestia nera della Juve Stabia (sempre a segno contro le vespe), non sbaglia e regala il vantaggio ai suoi. Nella ripresa il copione non cambia, ancora fallo di Boschker, questa volta sullo stesso Negro, espulsione per il portiere e penalty per i Vicentini. Dal dischetto ancora Negro punisce il neo entrato Cerreti, spiazzandolo per il gol del definitivo 2 a 0. La fortuna vuole che il Padova, in casa, fermi la Reggina sul 2 a 2, concedendo ai calabresi di allungare di un solo punto in classifica, con lo scontro diretto ancora da giocare.

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